Dopo Innsbruck (clicca QUI per conoscere i mercatini di Natale di Innsbruck) è la volta di Monaco, una città totalmente differente dalla precedente, ma che ha saputo ugualmente emozionare e farsi apprezzare.
Monaco ha le caratteristiche di una metropoli, non è contornata dalle montagne ed è meno caratteristica di Innsbruck. Ha la classica struttura di una qualsiasi grande città: metropolitana, catene commerciali, come Zara e l’Hard Rock Café, vie di negozi e ristoranti a non finire e un centro storico gigante.
Visitare Monaco in 24h non è così semplice e alle otto del mattino è iniziata la nostra corsa contro il tempo, per riuscire a vedere quanto più possibile avesse da offrire:
-visita all’HB, l’antica birreria di Hitler, oggi uno dei maggiori centri d’interesse della città. E’ stato come entrare in un’altra dimensione, forse come tornare un po’ indietro nel tempo: affreschi sul soffitto, tavolate con boccali di birra da un litro, camerieri vestiti con l’abbigliamento tirolese e un’orchestra che si stava preparando per suonare. Mi piacerebbe venire per l’”Oktoberfest”.
-Visita al mercato locale di Monaco, situato al termine della via principale che divide in due la Marienplatz. Qui si possono acquistare prodotti alimentari tipici, come carni, pesce fresco, frutta colorata disposta in maniera estrosa e oggetti artigianali. Avrei voluto pranzare qui, ma aimé avevamo già prenotato in un altro ristorante. Adoro i mercati tipici!
-Visita alla famosa piazza principale di Monaco, la Marienplatz, che nel mese di dicembre ospita alcune casette in legno dei tantissimi mercatini e un albero di Natale altissimo che fa da padrone.
La Marienplatz, secondo me, ha un non so che di “lugubre”, forse per lo stile gotico degli edifici, misto alla vivacità che una qualsiasi piazza può evocare. Particolare! Qui, ogni giorno, allo scoccare di mezzogiorno, entra in funzione il suo grande carillon, situato sulla torre dell’orologio del municipio. E’ diventato una vera attrazione, dove si dirigono molte persone per vedere lo spettacolo delle statuine che girano.
MA…I MERCATINI DI NATALE DI MONACO?
Sono ovunque, in ogni angolo della città, in ogni via, in ogni quartiere e soprattutto, sono tutti differenti tra loro.
Girare per i mercatini di Natale di Monaco, è stato come percorrere un percorso a step: una volta fatto un pezzo, si apre la porta per una nuova avventura e così via… Al termine di ogni via si intravvedevano altri mercatini e da lì altri ancora… Presi dalla frenesia di fotografare, ci siamo letteralmente fatti trasportare dalla magia del Natale. Era una continua scoperta, era una continua meraviglia!
A fine giornata ci siamo chiesti dove fossimo arrivati e…Santo Google Maps!
I Mercatini di Natale sono magia, stupore, curiosità…attivano la nostra sensorialità e scaldano le nostre emozioni. A volte sembra di camminare per le stradine di un villaggio fiabesco, dove dentro ad ogni casetta di legno c’è una nuova sorpresa: addobbi luccicanti, marionette, carillon, palle di vetro con dentro la neve, dolciumi e piatti tipici.
Degno di nota è il più antico mercatino di Natale di Monaco, che si trova all’interno di una piazzetta poco distante dalla Odeonsplatz. Noi l’abbiamo scoperto per caso, girando per la città e ascoltando i consigli degli abitanti, che ogni tanto incontravamo e con i quali scambiavamo qualche parola in inglese. Senza farlo apposta, ci siamo arrivati dopo il calare del sole, quando il buio fa da padrone ed è proprio lì che assume le sue caratteristiche più vere.
Questo è un mercatino di Natale un po’ diverso dai soliti, con una nota medievale, prodotti leggendari e un clima cupo che ci ha fatto ricordare l’altro aspetto del Natale, quello più tetro e spettrale: fiaccole accese, calici di Vin Brulé in terra cotta, sfilata in costume medievale, trampolieri vestiti di bianco che ricordavano divinità storiche e piatti culinari tipici a go go. Merita davvero una visita.
Non so dire se abbiamo visto tutti i mercatini di Natale di Monaco, quasi sicuramente no, ma so che abbiamo visto quanto più possibile la città avesse da offrire!
IL CASTELLO DI NEUSCHWANSTEIN
Se si ha un po’ più di tempo disposizione (almeno due giorni), dopo aver visitato Monaco di Baviera, conviene spostarsi di qualche chilometro e dirigersi verso il famoso “Castello delle fiabe”, il castello di Neuschwanstein.
Noi, il giorno seguente la visita di Monaco, abbiamo raggiunto il Castello, poi percorrendo la Romatic Strasse siamo tornati in Italia.
Premetto che non sono un’amante dei castelli, della storia in generale e tutto ciò che concerne l’architettura, ma devo dire che quello mi è piaciuto molto. Un castello dalle guglie prorompenti, costruito tra le vette delle montagne, nel nulla. Lo fece costruire Re Ludovico II e se si fa una visita al suo interno, si riesce a comprendere la sua esagerazione, la sua follia e la sua esaltazione. Unico nel suo genere, tanto che ha ispirato alcuni dei cartoni della Walt Disney.
Per arrivare all’ingresso, visto che è abbastanza in alto, sono a disposizione dei pullmini che partono dalla strada maestra, vicino ai parcheggi. In alternativa ci sono i calessi trainati dai cavalli.
Una volta arrivati in cima, si procede a piedi fino all’ingresso del castello. Se si prende il sentiero dalla parte opposta, si arriva al “ponte tibetano”, che collega due vallate e da lì si gode di una vista magnifica… Certo, non è indicato per chi soffre di vertigini!
Avrei visitato volentieri anche Fussen, il paesino lì accanto, ma il tempo è tiranno e, dopo un pranzo a base di zuppa, stinco e patate, siamo saliti sul pullman per percorrere la famosa “Romantic Strasse”.
E’ una strada semplicissima che prosegue tra le montagne, non ha nulla di particolare, se non le peculiarità delle zone montanare. Ad un certo punto mi sembrava di percorrere le vie di un presepe gigante, dove ai lati della strada si vedevano abitazioni in legno dal tetto a punta, la legna nei capanni disposta in maniera geometrica, le vallate con qualche spolverata di neve e le luci che iniziavano ad accendersi per illuminare le notti buie dell’inverno.
Davvero bella e suggestiva, ma lì sapevo già di essere sulla via verso casa, un altro viaggio che giunge al termine e altri luoghi nel mio bagaglio personale, che mi hanno trasmesso emozioni, conoscenze e ricordi.