Ambiente ovattato, contesto monocromatico, chiesette a punta, strade tortuose…è la montagna d’inverno!
Un luogo misterioso e suggestivo, capace di attirare l’interesse di molte persone.
Se poi ci si aggiunge un fiocco di neve che cade dal cielo, bè è pura magia.
Al calare del sole spiccano le luci calde delle case, che dislocate qua e là, sembrano quelle di un presepe.
La montagna, nel periodo invernale, non ospita solo sciatori.
Adoro percorrere le strade che si snodano tra i paesaggi innevati, dove la luce che si riflette è quasi accecante, i larici dal tronco altissimo sembrano cosparsi di zucchero a velo e le cime delle montagne sono nascoste dalle nuvole pallide e uggiose.
I mercatini di Natale sono la cosiddetta “ciliegina sulla torta”.
Il folclore e la vitalità dell’atmosfera natalizia fa da contrasto all’ambiente freddo e desolato.
Quest’alchimia di colori invoglia le persone ad unirsi, apre i nostri cuori e ci spinge a socializzare attorno a piatti tipici e vin brûlé.
Non ero mai stata in SudTirolo, non conosco bene la montagna, ma ho avuto la fortuna di organizzare il week end insieme ad un gruppo di amiche, dove una in particolare conosce abbastanza bene il posto e ci ha accompagnate alla scoperta dei posti più interessanti (almeno per noi).
Le tappe del nostro mini-tour sono state:
- Lago di Braies;
- Mercatino di Natale di Brunico;
- Mercatino di Natale di Bressanone.
Il Lago di Braies è una meraviglia, incastonato tra le montagne, offre un panorama da cartolina.
Il ghiaccio gli regala quella nota di eleganza e quella sorta di originalità, che forse in altri momenti dell’anno non possiede.
In prossimità si trova un ampio parcheggio a pagamento (gratuito per la prima ora, dopodiché si paga 8€) e un piccolo bar ristorante dove poter gustare piatti veloci.
E io…be io ero come una bambina nel paese dei balocchi, con la mia Pentax al collo, alla ricerca dell’inquadratura perfetta, cercando di imparare quello strano equilibrio tra apertura del diaframma e tempo di scatto.
I Mercatini di Natale, invece, sono sempre belli, affascinanti e attraenti.
Quello di Brunico, prevalentemente gastronomico, mi è sembrato un po’ ridotto ed essenziale, mentre quello di Bressanone, disposto a cerchio nella piazza principale, l’ho trovato più caratteristico e suggestivo.
Vale la pena una visita a Bressanone, città di confine. Sono rimasta incantata dall’architettura: le vie del centro colme di negozietti e ristoranti, il duomo in perfetto stile barocco e gli edifici colorati con i tetti a punta.
Si percepisce moltissimo la vicinanza all’Austria, tanto da sentir parlare più tedesco che italiano. Anche le indicazioni stradali sono in doppia lingua.
Come alloggio abbiamo scelto Brunico, per la sua ottima posizione, vicino a tutto quello che avevamo intenzione di visitare.
Abbiamo scelto un “garnì” come sistemazione, che corrisponde al termine più comune “bed&breakfast”. Uno di quegli hotel a gestione famigliare, dove la semplicità e la naturalezza prevalgono sullo sfarzo e sull’esibizione.
La proprietaria, una signora sulla cinquantina, dal fare gentile ma deciso (tipico del mix italo tedesco) ci ha accolte con lo stesso atteggiamento di chi stia ospitando qualcuno a casa propria: ci ha chiesto come stavamo e si è scusata per il pranzo sui fornelli…
Durante il check-in ci ha illustrato una cartina e, con il solito accento tedesco, ha cerchiato con la biro i posti da non perdere, uno tra tutti Alpe Pragas: un negozietto che vende prodotti bio, come marmellate e succhi di frutta. Non è facile da raggiungere, è poco pubblicizzato e sembra proprio di entrare nel cortile privato di qualcuno, ma vale la pena una sosta, per assaggiare le confetture 100% frutta o per acquistare una delle diverse confezioni regalo da portare a casa.
E’ bello condividere esperienze con chi, come me, ama viaggiare e meravigliarsi. Grazie alle mie amiche per la super compagnia e un grazie particolare a Giulia per averci accompagnato e mostrato la bellezza della montagna innevata!