In questo articolo cercherò di condividere tutti gli aspetti pratici dell’organizzazione del nostro viaggio in Islanda.
Ho riunito alcune delle tante e svariate domande che mi sono state fatte e risponderò qui, sperando di stilare una guida il più completa possibile.
Prima di cominciare però occorre fare alcune precisazioni:
- il viaggio è stato fatto dal 1 al 9 gennaio, quindi ci si riferisce all’Islanda d’inverno;
- le ore di luce in questo periodo sono davvero poche, il sole sorge verso le 11,20 e tramonta prima delle 16,00;
- L’Islanda ha un’area che supera i 100.000 km², quindi le distanze da un punto all’altro sono considerevoli.
- Abbiamo volato con Easyjet, partendo da Milano Malpensa e facendo scalo a Londra. L’aeroporto internazionale in Islanda si trova a Keflavik, a circa 40 minuti di macchina dalla capitale.
- Segnate bene i nomi dei luoghi perché sono impronunciabili, lunghi e difficilissimi da riscrivere. Impossibile ricordarseli e ogni volta finivamo per soprannominare i posti con parole inventate…
LE TAPPE DEL VIAGGIO
Il nostro viaggio comincia a Reykjavik. La capitale sarà la nostra base per l’intero soggiorno (Oddsson Hotel).
Invece di percorrere il perimetro dell’isola, abbiamo deciso di dedicarci completamente alla zona sud-occidentale, spostandoci autonomamente di giorno in giorno.
Il nostro mezzo di trasporto è stato rigorosamente la macchina, una Dacia Duster 4×4, noleggiata direttamente in aeroporto.
Abbiamo scelto con molta attenzione le tappe del viaggio e possiamo confermarne la funzionalità. Sono state pensate tenendo conto delle lunghe distanze, delle poche ore di luce e di ipotetici imprevisti, permettendo di visitare i luoghi con calma e senza fretta.
Il viaggio non dev’essere una maratona: ci piace assaporare la sua bellezza, gustare la totale libertà che solo lui sa dare, valorizzare i tempi lenti e saper contemplare le forti emozioni che provoca.
- Giorno 1 – Fagradalsfjall e Krysuvìk, nella penisola di Reykjanes.
Per pochi mesi non siamo riusciti a vedere la colata lavica incandescente che si protrae tra le catene montuose della zona. Fagradalsfjall è un’area ricca di rilievi dove si può ammirare la lava scura appena solidificata. Dalla superficie escono ancora i fumi caldi.
Krysuvìk invece è una delle tante zone geotermali presenti in Islanda; qui l’acqua bolle letteralmente sotto ai piedi e il suolo assume colorazioni incredibili.
Prima sera: a caccia di aurora boreale. Siamo stati molto fortunati perché l’abbiamo vista subito (approfondisco l’argomento più avanti).
- Giorno 2 – Grundarfjörður e whale watching.
I paesaggi di questa zona sono sicuramente differenti da quelli di Reykjavik e del sud dell’isola. Grundarfjörður è un fiordo e la sua connotazione è molto più specifica: l’ambiente totalmente monocromatico, le strade ancor più deserte e il mare tutt’intorno, lasciano letteralmente esterrefatti.
Ci siamo spinti fino qui per prendere parte ad un tour organizzato di whale watching, sperando di avvistare le orche nel loro habitat naturale. Purtroppo non le abbiamo viste, ma abbiamo approfittato di un bellissimo giro in barca, circondati da panorami mozzafiato e incontrando tantissimi delfini che saltavano vicino alla nostra barca.
L’escursione è stata organizzata con l’agenzia locale LakiTour. ( https://lakitours.com/ )
- Giorno 3 – il cerchio d’oro, il più classico dei classici giri turistici da Reykjavik.
Il Parco Nazionale Þingvellir, nato dalla separazione della placca tettonica americana, da quella eurasiatica; Strokkur, ovvero il fatidico geyser; e infine Gullfoss, le cascate più conosciute dell’isola.
Al classico “cerchio d’oro” suggeriamo di aggiungere una fermata a Friðheimar, una serra di pomodori riscaldata dall’acqua geotermica. Potrete gustare una squisita zuppa all’interno della serra, tra le piante di pomodori.
- Giorno 4 – Jökulsárlón e “ice cave”.
Dopo circa 5 ore di macchina da Reykjavik siamo arrivati alla spettacolare laguna di Jökulsárlón, dove da una parte si ammirano gli imponenti iceberg e dall’altra la suggestiva Diamond Beach. Un luogo unico al mondo, che lascia letteralmente a bocca aperta.
Dopo aver trascorso la mattinata a contemplare la laguna, abbiamo preso parte ad un’escursione organizzata, al fine di visitare una delle diverse “ice caves”, presenti all’interno del ghiacciaio più grande d’Europa: Vatnajökull.
Attenzione: non si tratta di una semplice grotta ghiacciata, ma di una caverna formata naturalmente dal solidificarsi dell’acqua e dalla potenza del vento. Proprio perché il fenomeno è naturale, ogni anno la grotta può variare e non sarà sempre la stessa. La natura è davvero pazzesca e visitare una vera “ice caves” è stata una delle esperienze più incredibili mai fatte prima.
E’ necessaria la presenza di una guida che non solo vi condurrà all’interno della grotta, ma vi racconterà anche qualche curiosità a riguardo.
(Noi abbiamo prenotato l’escursione con southeasticeland.is , affidandoci a getyourguide.it).
Notte trascorsa a Vik.
- Giorno 5 – il sud: Solheimasandur, Reynisfjara Beach, Dyrhólaey, Seljalandsfoss e Gljúfrabúi.
Un’altra giornata all’insegna della meraviglia, trascorsa tra spiagge nerissime, panorami assurdi, la carcassa di un aereo precipitato nel 73’ e cascate incantate. Non perdetevi Gljúfrabúi e se entrate nella cavità della roccia ricordatevi un abbigliamento waterproof.
- Giorno 6: relax alla Blue Lagoon
Tra le coccole dell’acqua termale, centrifugati alla mela e maschere al fango di silice. Solitamente è richiesta la prenotazione anticipata, ma quando ci siamo andati noi, c’era pochissima gente e siamo entrati direttamente.
- Giorno 7 – Skógafoss, Kerið crater, e Reykjavik.
Abbiamo dedicato l’ultimo giorno ad una visita più approfondita della città e “a tutto ciò che non siamo riusciti a vedere nei giorni precedenti (o che volevamo rivedere)”.
Abbiamo incluso nel nostro viaggio Kerið crater, un lago formatosi naturalmente all’interno di un cratere vulcanico e, Skógafoss, la cascata legata alla leggenda del tesoro nascosto, nonché set del telefilm “Game of Thrones”.
Nonostante i due luoghi si trovino da parti completamente opposte, abbiamo deciso di visitarli ugualmente; ormai ci avevamo preso gusto a guidare su stradoni così deserti e suggestivi.
Reykjavik è una citta molto tranquilla e poco frequentata. Laugavegur è la strada più antica, diventata oggi la principale via turistica, dove oltre a qualche casetta tipica, si trovano numerosissimi negozietti di souvenirs, art gallery e ristoranti commerciali.
Reykjavik è una città colorata, dove nonostante le svariate ore di buio del periodo invernale, emerge il suo tratto più allegro, con la via dai colori arcobaleno e qualche simpatico locale, come “The Laundromat Cafe”, un vero e proprio ristorante-lavanderia.
Non perdetevi Hallgrímskirkja, la chiesa luterana più famosa e Sun Voyager, la scultura dell’artista Jón Gunnar Árnason, un omaggio ai viaggiatori del passato.
Serata a caccia di Aurora: vista per la seconda volta. L’Islanda ci ha saluti così!
- Giorno 8 – ritorno in Italia.
Il segreto per godersi il viaggio a 360° e per capirne un po’ di più rispetto questa terra così ricca quanto estrema, è quello di ammirare il paesaggio, anche quando scorre veloce dal finestrino, è quello di fermarsi lungo la strada per ammirare la vastità del paesaggio, è quello di osservare le tonalità dei cieli che cambiano continuamente, di ascoltare il silenzio e la voce primordiale della natura.
Qui, come mai prima, mi sono sentita a contatto con l’Universo.
(sul mio profilo Instagram @ilmondodimarika, nelle stories in evidenza, troverete tutto il nostro viaggio).
L’AURORA BOREALE
Sicuramente uno dei tanti motivi per cui scegliere l’Islanda d’inverno, è proprio quello di poter vedere l’aurora boreale; infatti durante i mesi più bui e freddi, c’è la possibilità di assistere a questo spettacolo dei cieli nordici.
Crediamo però che andare in Islanda solo ed esclusivamente per vedere l’aurora boreale sia abbastanza riduttivo, poiché questa terra ha davvero molto di più da offrire: gode di una varietà di paesaggi estrema e di posti unici al mondo, per questo crediamo sia un viaggio da assaporare nella sua totalità.
Certamente, l’aurora boreale potrebbe essere la ciliegina sulla torta di un viaggio incredibile.
Più volte abbiamo letto che non è così scontato riuscire a vederla da queste parti, infatti molte persone si affidano ai tour organizzati, dove il personale esperto conduce nei punti più strategici per quel momento.
Noi siamo stati molto fortunati, perché l’abbiamo vista subito, a Reykjavik, la prima sera.
Per riuscire a vedere questo fantastico spettacolo delle luci del nord, occorre innanzitutto che il cielo sia sereno (e che ci sia poco inquinamento luminoso).
Noi ogni sera, prima di partire a “caccia di aurora”, abbiamo sempre consultato il sito web Verdur.is , dove indica la probabilità di avvistamento e la condizione atmosferica sull’intera isola. Il verde significa “cielo coperto”, mentre il bianco rileva il cielo sereno.
Consigliamo la “caccia” anche quando le previsioni indicano solo 2 o 3 su scala 9, perché noi l’abbiamo vista.
L’orario migliore per assistere allo spettacolo secondo noi è dalle 9,00pm fino a mezzanotte.
Dove osservare l’aurora boreale a Reykjavik?
- Grotta Lighthouse (si trova proprio in città, in un punto strategico sul mare);
- Aurora Base Camp (si trova a Hafnarfjörður, una cittadina a circa 12 km dalla capitale. Qui l’inquinamento luminoso è pressoché assente e la si osserva benissimo).
Noi dopo averla intravista dal finestrino della macchina, nei pressi del “Grotta Lighthouse”, ci siamo subito diretti all’Aurora Base Camp e lo scenario è stato pazzesco. Nel buio della notte c’era una striscia verde davanti a noi che divideva il cielo stellato, uno spettacolo da mille e una notte. Il silenzio assordante, il freddo glaciale e l’aurora boreale che tingeva il cielo di verde; sembrava magia!
Si muove, si sposta repentinamente, scompare in un punto e ricompare dall’altro, a volte è orizzontale e un attimo dopo è verticale, poi si attorciglia su sé stessa… è incredibile!
Dopo essersi fatta vedere come una dea danzante, è scomparsa all’improvviso, come se tutt’ad un tratto l’incantesimo fosse finito.
Siamo riusciti a fotografarla con il cavalletto e un tempo di apertura di circa 25-30 secondi.
DOVE ALLOGGIARE
Consigliamo il nostro alloggio a Reykjavik: Oddsson Hotel.
La posizione è ottima per chi si muove autonomamente, come abbiamo fatto noi. Si trova direttamente sulla strada principale e dista qualche minuto di macchina dal centro della città.
Nei pressi dell’hotel troverete una farmacia e un supermercato aperto 24 ore su 24 (è stata la nostra “salvezza” la sera in cui siamo arrivati).
Le camere sono piccole ed essenziali, la pulizia e il servizio impeccabile. Il bagno è privato e le camere non sono dotate di angolo cottura.
Noi abbiamo scelto la formula “pernottamento e prima colazione”.
Visto il costo della vita abbastanza elevato, sarebbe ottimale una stanza dotata di angolo cottura (noi purtroppo non l’avevamo e spesso, per scelta, ci siamo ritrovati a mangiare cibi in scatola).
All’Oddsson Hotel si fa il “self chek-in”, ovvero non ci sarà mai il personale alla reception, ma si entrerà con un codice personale che vi daranno qualche giorno prima del vostro arrivo.
L’altro alloggio che ci sentiamo di consigliare è L’Hotel Krìa, a Vìk. Abbiamo trascorso qui solo una notte, eravamo di passaggio. La struttura è molto curata, le camere spaziose e dotate di ogni comfort. Purtroppo anche qui eravamo sprovvisti dell’angolo cottura.
Entrambi gli alloggi li abbiamo prenotati tramite il sito Booking.com
NOLEGGIO AUTO
In Islanda la macchina è essenziale, a meno che decidiate di alloggiare a Reykjavik e prendere parte ogni giorno ad un tour organizzato, ma anche in questo caso sarebbe un peccato non godere della propria libertà e autonomia.
Quindi, la macchina è indispensabile!
Non abbiate timore a guidare in inverno: la viabilità è ottima, le strade sono ampie e quasi sempre pulite, il traffico è praticamente inesistente.
Guidare in inverno implica solo due condizioni: fare i conti con le tante ore di buio e con possibili tempeste di neve.
Noi abbiamo percorso quasi sempre la “Ring Road”, ovvero la strada principale che costeggia il perimetro dell’isola.
L’Islanda è una terra montuosa, ma le strade sono quasi sempre dritte, quindi niente tornanti o salite impossibili.
Abbiamo letto che alcune strade secondarie, specialmente in inverno, possono essere chiuse.
Ogni giorno, prima di metterci alla guida, consultavamo Safetravel.is ; un sito che indica le condizioni atmosferiche, eventuali pericoli e strade chiuse.
Abbiamo percorso più di 2.200 km in macchina, ma non ci siamo mai sentiti in pericolo, neanche quando abbiamo guidato in condizioni avverse da Jökulsárlón a Vìk, dove i fiocchi di neve arrivavano da tutte le parti e il vento fortissimo muoveva l’auto.
Un consiglio importante che ci sentiamo di condividere, è quello di non rimanere mai in riserva di benzina, perché a volte le distanze sono notevoli e, anche sulla “Ring Road”, i benzinai non sempre sono presenti: a volte si attraversano zone più remote dove per svariati chilometri non è presente nessun servizio.
(Il prezzo della benzina a gennaio 2022 si aggirava attorno a 270,1 ISK, l’equivalente di euro 1,87).
Il nostro discorso non è quello di banalizzare o semplificare la sicurezza stradale, anzi, qui come per qualsiasi luogo, occorre prestare molta attenzione e rispettare il codice della strada, ma ci sembra riduttivo evitare a priori il noleggio di una macchina per paura della neve, del buio o delle strade. Guidare in Islanda in inverno non è un’impresa impossibile o pericolosissima, ma come dappertutto occorre sempre usare il buon senso.
Quale macchina? e in quale agenzia di noleggio?
In inverno occorre una macchina 4×4 con ruote chiodate; magari non servirà, ma è meglio essere pronti per fronteggiare qualsiasi condizione.
Noi abbiamo noleggiato una Dacia Duster.
Come per ogni viaggio, l’abbiamo noleggiata direttamente in aeroporto e questa volta abbiamo scelto Icerental4x4 .
CLIMA, TEMPERATURE E COME VESTIRSI
Al contrario di quanto si possa pensare, le temperature in Islanda non sono mai eccessivamente basse, soprattutto nelle zone del sud e vicino alla capitale: durante la nostra permanenza il termometro oscillava tra i -2° e i 2°.
Ciò che fa la differenza è la presenza o meno del vento; quando soffia davvero forte la temperatura percepita è molto più bassa, perché gli spifferi si infilano ovunque e l’aria tagliente pela letteralmente la pelle.
Solitamente il vento è accompagnato dal cielo sereno e basse temperature; invece quando il cielo è coperto si raggiungono anche i 4° a Reykjavik.
Il clima in Islanda è pazzerello.
Si possono registrare due giorni di pioggia, neve e cielo coperto, per poi godere di altri due giorni di vento e cielo sereno e così via…
Non è così raro assistere alle tempeste di neve, dove il vento soffia all’impazzata e i fiocchi di neve volano ovunque.
Abbiamo notato che là la neve è molto secca; quella neve che se la si soffia vola via, che si alza dalla strada quando si passa con le ruote della macchina.
Inoltre, la pioggia quando scende fa male, perché il più delle volte è mista a ghiaccio ed è come essere sotto ad una micro grandinata con chicchi piccolissimi.
Per questo per andare in Islanda in inverno occorre un abbigliamento tecnico e soprattutto waterproof (le parole d’ordine sono: anti-vento e anti-pioggia).
Cosa abbiamo messo in valigia:
- maglie termiche
- maglie di pile
- maglioni di lana
- giacca da neve, soprattutto anti-vento e anti-pioggia, preferibilmente con il cappuccio
- calzamaglia
- calzettoni pesanti
- pantaloni impermeabili da neve
- scarpe da trekking termiche e impermeabili
- scaldacollo e sciarpa
- cappello e paraorecchie
- guanti
Per intenderci: tutto l’abbigliamento elencato in questa lista lo indossavamo nello stesso momento… il segreto è sempre quello di vestirsi a “cipolla”.
MONETA E COSTO DELLA VITA
In Islanda non si paga in euro, ma in corone islandesi (ISK).
Non occorre per forza cambiare valuta, perché accettano ovunque la carta di credito (anche per pagamenti minimi).
Ad ogni modo, passeggiando per le vie di Reykjavik abbiamo visto qualche sportello ATM.
Il costo della vita in Islanda? Tasto dolente…
Come per qualsiasi viaggio, il costo della vita resta sempre un argomento molto soggettivo, inoltre dipende sempre da quello che ognuno vuole fare o si aspetta dal viaggio. Non è corretto fare un discorso generale a priori, ma sicuramente possiamo affermare che per noi il costo della vita in Islanda è molto più elevato che in Italia (ci ha ricordato un po’ le Bahamas).
Appena arrivati in città siamo andati a fare la spesa al supermercato e dai prezzi della merce abbiamo capito subito che in questo viaggio avremmo “patito la fame”. Abbiamo acquistato: due panini, 4 bottigliette d’acqua naturale, una confezione di piattini usa e getta, una confezione di forchette usa e getta, uno skyr, e abbiamo pagato la modica cifra di circa 50 euro.
Per noi l’Islanda è cara.
Durante questo viaggio abbiamo fatto la scelta economica di “sacrificare”, aimè, il cibo e i ristoranti, al fine di utilizzare il nostro budget per escursioni e altri luoghi di interesse. Per questo, teniamo a sottolineare che “dipende tutto da quello che ognuno vuole fare in viaggio”.
Noi abbiamo cenato quasi sempre in camera, acquistando cibi confezionati al supermercato: panini uova e salmone, insalate con verdure e pasta, skyr e craker di semi.
Diverso è il discorso per quanto riguarda il pranzo, infatti l’abbiamo quasi sempre saltato, perché le poche ore di luce a cavallo del mezzogiorno precludono di visitare più cose possibile, sfruttando totalmente l’illuminazione diurna.
Si finisce quindi per fare una ricchissima colazione al mattino, per poi cenare alle 7,30 di sera.
Anche i prezzi dei souvenirs sono abbastanza folli: una saponetta l’abbiamo pagata circa 13 euro. Siamo in Islanda.
Qualche trucchetto per risparmiare:
- Portate un po’ cibo da casa (cibi confezionati, grissini…)
- l’acqua in bottiglia è una cosa da turisti. Portate con voi una borraccia e riempitela quotidianamente con l’acqua del rubinetto. In Islanda l’acqua è sempre potabile.
- Fate scorta di skyr, diventerà il vostro salva-fame. Si tratta di un formaggio islandese molto simile allo yogurt, è proteico e abbinato ai craker di semi equivale ad un buon pasto.
- Se proprio desiderate mangiare fuori andate al “101 Reykjavik street food”, i prezzi sono leggermente più contenuti.
I COSTI DEL NOSTRO VIAGGIO
- Voli Easyjet a/r (incluso un bagaglio in stiva a testa): 223,50 euro a persona.
- 8 notti all’Oddsson Hotel con trattamento pernottamento e prima colazione. Prenotato tramite Bookin.com circa tre mesi prima della partenza: 690 euro camera doppia (345 euro a persona).
- 1 notte all’Hotel Krìa (pernottamento e prima colazione): 129 euro camera doppia (64,50 euro a persona).
- Noleggio macchina Ducia Duster 4×4 con ruote chiodate (con assicurazione totale). Ritiro 01/01 in aeroporto, consegna 09/01 in aeroporto: 460 euro (230 euro a persona)
- Whale watching: 70 euro a persona
- Ice cave tour: 136 euro a persona
- Blue Lagoon: 73 euro a persona
- Assicurazione di viaggio (“Europ Assistance”): 35 euro a persona
Quindi il costo del viaggio (alloggio, voli e noleggio auto) è 798,5 euro a persona (il resto è tutto extra).
TAMPONE DI RITORNO E SITUAZIONE COVID IN ISLANDA
In Islanda ci siamo quasi dimenticati del covid!
Nonostante fossimo partiti con una situazione abbastanza allarmante in Italia (casi in forte aumento), una volta arrivati in Islanda abbiamo respirato una condizione differente.
La nostra tranquillità ricade sul fatto che, pur rispettando sempre le norme anti-covid, abbiamo incontrato pochissime persone, inoltre abbiamo frequentato posti all’aperto, quindi ci siamo sentiti al sicuro.
In Islanda c’è un senso civico molto forte tra la popolazione, ma è anche vero che la densità demografica è molto bassa: di conseguenza è molto più semplice far rispettare le regole e gestire determinate situazioni.
Il ritorno in Italia prevedeva l’obbligo di un tampone rapido (da effettuare in Islanda) 24 ore prima della partenza.
Abbiamo prenotato l’esame sul sito delle autorità locali https://visit.covid.is/
La procedura è molto semplice: basta compilare il format con le proprie generalità, specificare l’ora e la data. Una volta inviata la richiesta, arriverà la conferma dell’appuntamento con un codice a barre che dovrà essere esposto al momento del tampone.
La clinica si trova a Reykjavik (Suðurlandsbraut 34 – 108 RVK) e nonostante le lunghe file di attesa, il personale è molto veloce.
Il servizio è totalmente gratuito (tampone rapido) e l’esito arriva per mail (o per sms) dopo circa 40 minuti. Un ottimo servizio.
È fondamentale consultare sempre il sito della Farnesina prima di partire https://www.viaggiaresicuri.it/
Consigliamo anche la stipula di un’assicurazione di viaggio, che copra le spese dell’alloggio in caso di quarantene o esiti dei tampini positivi: noi abbiamo utilizzato “Europ Assistance”.
Leggi anche: ISLANDA D’INVERNO: EMOZIONI, RIFLESSIONI E SUGGESTIONI
Ciao! Quindi avete dormito sempre nello stesso hotel e vi spostavate tutti i giorni da lì?
Vi siete trovati bene con questa soluzione, o mi consiglieresti di spostarmi e dormire tutte le notti in posti diversi?
Grazie per i suggerimenti!! Io spero di andare questo gennaio.
Linda
Ciao, grazie per avermi scritto.
Sì, abbiamo fatto base a Reykjavik (sempre nello stesso hotel) e ci siamo spostati di giorno in giorno, visitando i posti limitrofi.
Abbiamo optato per questa scelta perché so che d’inverno a volte si possono trovare le strade secondarie chiuse (a causa della neve), inoltre era per noi la soluzione più economica (aspetto da non sottovalutare in Islanda).
Ci siamo trovati molto bene e lo consigliamo per un itinerario nei pressi della capitale.
Da Reykjavik è possibile visitare (in giornata): Fagradalsfjall e Krysuvìk, il cerchio d’oro, la Blue Lagoon e Kerid Crater. Ovviamente bisogna calcolare tempi di percorrenza di circa un’ora / un’ora e mezza per raggiungere i luoghi.
Invece per visitare il sud (Jokulsarlon, Solheimasandur, Reynisfjara, Dyrholaey, Seljalandsfoss, Gljufrabui e Skogafoss) occorre valutare un alloggio in quella zona perchè le distanze sono considerevoli (noi siamo stati una notte a Vik).
Per quanto riguarda Grundarfjordur abbiamo fatto tutto in giornata, è fattibile, ma i tempi di percorrenza sono molto lunghi. Abbiamo fatto solo whale watching e siamo tornati indietro, ma se intendete visitare la zona più approfonditamente vi consiglio di prenotare un alloggio lì.
L’Islanda è stupenda! Buona organizzazione del viaggio!!!
Marika
Buonasera! Sto organizzando di andare in Islanda con il mio ragazzo, avevamo pensato di fare sei giorni e di dividere la settimana, alloggiando prima nei dintorni di Reykjavík e poi spostarci per visitare la costa meridionale. Ho visto che voi avete alloggiato a Vic ma non riesco a capire in che zona stare (ho paura di finire nelle campagne sperdute!😂😂) per caso hai un riferimento da darmi?
Ciao, scusa per il ritardo della mia risposta.
Allora io non conosco bene Vik perchè è stata per noi solo una città di passaggio, infatti abbiamo trascorso qui solo una notte. Posso consigliarti l’Hotel Krìa, si trova proprio sulla strada. Per noi si è rivelata una scelta ottimale. Grazie per avermi scritto! Buon viaggio in Islanda!
Vik*