Non amo molto tornare nei luoghi dove sono già stata, adoro scoprire posti nuovi, profumi diversi, esperienze e culture sconosciute.
Stavolta però ho fatto un’eccezione e l’ho fatta ben volentieri.
La scelta di questo viaggio a Formentera non ricade tanto sul luogo in sè, ma nella sua condivisione.
Negli anni ho imparato che viaggiare non è solo riempirsi gli occhi di meraviglia, ma è anche condividere e questa volta l’ho fatto con tutta la mia famiglia e soprattutto con la mia nonna di 83 anni, facendole provare per la prima volta l’ebrezza del viaggio internazionale.
Per me è stata un’esperienza nuova, dove ha prevalso la compagnia rispetto alla mia sete di scoprire e documentare.
Ho vissuto il viaggio in una maniera completamente diversa dalla quale sono abituata.
Abbiamo scelto Formentera perché è un’isola piccola e facile da girare, richiede poche ore di volo e soprattutto conoscevo già i suoi ritmi e i suoi segreti, in modo da poterli trasmettere a chi ancora non la conosceva.
Tornare qui dopo sei anni mi ha fatta riflettere moltissimo.
Da un lato non è stato altro che la conferma della sua totale bellezza, dall’altro invece, ho avuto modo di vedere gli effetti devastanti del turismo di massa.
In così pochi anni sono state completamente distrutte le ultime tracce della sua cultura hippie. Per fortuna questo stile risuona ancora nell’aria, anche se molto timidamente. Chissà per quanto tempo ancora…
Aimè, Formentera è stata completamente annullata, estirpata dalla propria connotazione e rubata agli isolani, a causa di un turismo tutt’altro che consapevole.
L’avevo lasciata nel 2016 con la speranza che i pochissimi luoghi ancora intatti rimanessero tali, ma purtroppo la mano dell’uomo è arrivata prepotente, cancellando ogni traccia del suo passato.
Mi si è stretto il cuore a percorrere Es Trucadors senza nemmeno vedere una scultura Hippie, era quello che lo rendeva caratteristico; oppure ritrovare la scritta colorata “The Hippie Market” sostituita da una targhetta formale che indicava semplicemente il mercatino settimanale. Erano “piccole” cose che davano identità all’isola.
Sicuramente ho vissuto questo viaggio con la felicità nel vedere la meraviglia negli occhi di chi era con me, ma d’altro canto l’ho vissuto con un po’ di tristezza (e anche di rabbia), nel vedere morire lentamente la vera essenza dell’isola.
Formentera aveva rapito il mio cuore per la sua anima “selvaggia” e così naturale, per i suoi ritmi lenti e la sua semplicità, per gli sguardi profondi dei local, per i suoi tramonti silenziosi e per i suoi angoli fatti apposta per i sognatori.
Adesso non è più così, il lusso e l’esibizionismo hanno preso il totale sopravvento, facendola diventare asettica e spersonalizzata.
E’ stata distrutta per il capriccio di chi non sa apprezzare il mondo e per l’egoismo di chi si crede superiore.
L’unico angolo dove ancora sono riuscita a respirare la semplicità dell’isola è Es Cap de Barbaria, il mio posto del cuore.
Non è mio intento screditare La Isla, anzi, è davvero un gioiello del Mediterraneo e nessun aggettivo dispregiativo potrà mai descriverla; ma avendola vissuta qualche anno prima, non ho potuto ignorare queste importanti differenze.
Non sono contro la “movida”, anzi, anche questo la caratterizza, ma credo che non si debba cancellare ogni sua connotazione del passato, diventando solo e soltanto una meta da vetrina.
Durante questo viaggio però ho notato anche i cambiamenti positivi che sono stati fatti nel tempo; uno fra tutti è la lotta alla plastica.
A Formentera stanno cercando di eliminare definitivamente la plastica dall’isola, tanto che una sera abbiamo acquistato l’acqua in lattina con tanto di bicchieri di carta biodegradabili.
Una bellissima iniziativa che conferma il loro impegno per la salvaguardia dell’ambiente.
Formentera va vissuta andando oltre l’apparenza, ascoltando il rumore del mare!
Ciao Marika,
mi sono imbattuta per caso su questa pagina, incuriosita dall’argomento trattato. Sono stata a Formentera la prima volta 11 anni fa e devo ammettere che tutti i lati negativi che hai descritto in questo tuo secondo viaggio, io li avevo già notati ai tempi! È curioso!!
Formentera è stata prima “invasa” dal popolo tedesco per poi essere passata in “mani italiane”. Spesso non sembra nemmeno di essere in Spagna, tutti parlano italiano, i cartelli dei locali sono scritti in italiano. Per la maggior parte gente della Milano bene, ben stirata e agghindata. Comunque, la riflessione che ho fatto leggendo, è che a volte l’esperienza di un viaggio, che dura di solito pochi giorni, porta a farci una idea parziale dettata da esperienze parziali positive o negative. Per conoscere veramente un posto e una cultura è necessario viverla, e si vive dedicando tempo. Io nemmeno ora, che sono quasi 4 anni che vivo sull’isola di fronte a Formentera penso di aver capito e scoperto tutto!
Mi dispiace di non essere mai riuscita a notare questo lato hippie e disinibito di Formentera. Ci ho sempre visto un posto meraviglioso, spremi-portafogli, pieno di gente che pensa a farsi selfie da postare per far vedere dove è stato! Da questo punto di vista preferisco di gran lunga Ibiza, non tutta ovviamente, ma ti assicuro che qui lo spirito di molta gente che ha scelto di vivere qui è rimasto autentico. Siamo in pochi ma resistiamo! 🙂
Ti mando un saluto e buon viaggio a te!
Cecilia
Ciao Cecilia, grazie per avermi scritto! 😍
Mi fa davvero piacere leggere la tua riflessione!!!
Credo anche io che Formentera sia stata rovinata già molti molti anni fa, come dici tu.
Già nel mio primo viaggio (nel 2016) avevo visto un’isola super turistica, frequentata quasi esclusivamente da italiani; però girando qua e là ero riuscita a respirare qualcosina (molto poco) di ancora “autentico” (o per lo meno io lo credo autentico) soprattutto a Es Cap de Barbaria e a Es Trucadors.
Questa seconda volta invece (forse perché le seconde volte precludono anche un occhio più critico) ho notato ancora di più il “decadimento” dell’isola…visivamente non è rimasto proprio nulla di “autentico”…è diventata solo lo sfondo per selfie e aperitivi. Che peccato, perché è davvero un posto meraviglioso.
Poi è vero che il gradimento e la percezione che si ha di un luogo, dipende anche da come lo si guarda quel posto, da quello che si vuole vedere, dalle aspettative…e dal nostro personalissimo concetto di “autentico”…
Sono d’accordissimo con te, sul fatto che un posto non lo si conosce mai abbastanza, occorre davvero viverlo per molto tempo per capirlo a fondo!
Purtroppo Ibiza non ho mai avuto il piacere di visitarla (se non per una sera al porto), ma se mi dici così ci farò un pensierino…!
Grazie mille ancora per la tua riflessione!! Buona giornata e buon proseguimento sull’isola!!
Un caro saluto,
Marika
Ciao Marika, sono a Formentera dopo 3 anni causa pandemia, ci sono stato la prima volta nel 1992 e nel 2013 sono rimasto per 7 interi mesi, da aprile a novembre. Conosco molto bene l’isola e posso affermare che il covid è stato devastante!!! Molte cose sono peggiorate repentinamente. Non ci sono più almeno 4 concerti alla settimana, molti ristoranti sul mare chiudono alle 22.30, accessibilità negata se non a piedi o in bici a cap de barbaria è vergognosa , molte restrizioni che limitano la libertà personale e il relax divertente…..Solo masse di italiani più o meno educati che possono permettersi la settimana di ferie. Dopo l’ arrivo dei Vip che adesso se ne sono scappati, in agosto è meglio disertare. Consiglio i mesi migliori settembre e ottobre. Purtroppo l’uomo rovina tutte le cose belle. FABIO di Bologna
Ciao Fabio,
Grazie per avere scritto qui il tuo pensiero.
Immagino che a settembre e ottobre il contesto sull’isola sia diverso e sicuramente più vivibile.
Grazie,
un saluto,
Marika
Marika ciao …
Hai perfettamente ragione in tutto quello che hai detto.
Sono a Formentera adesso ….e ci vengo ormai da molti anni.
Formentera non esiste più… invasa fagli italiani e non c’è assolutamente più nulla di quello che era 20 anni fa.
L’unica cosa migliorata è la viabilità di Es Pujols …ma è solo la conseguenza dell’invasione dei turisti italiani.
Locali italiani semplicemente assurdi.
Si è perso tutto … e purtroppo nulla tornerà mai.
Ciao Arturo,
grazie per avere scritto qui.
Immagino il grosso cambiamento da vent’anni a questa parte, che tristezza.
Sì, esatto, si è perso proprio tutto ciò che c’era di autentico e locale…
Buona permanenza sull’isola.
Un saluto,
Marika
Sono appena tornata dall’isola ed ho cercato di viverla conoscendola nel suo cuore.
Mi piaceva poterla conoscere dai suoi muretti a secco alle piante di fichi
Io vedo così le cose
Oltre al mare il suo interno la terra i colori ed i profumi
Chi gestisce l’isola dovrebbe provarci ad insegnarla!
Provare a divulgare l’informazione, far arrivare una comunicazione dell’isola come esistente in se stessa e non nei locali nella musica nei drink
Bisogna volerlo se no è solo gridare gridare pensando di essere migliori
Quando poi gli stessi svendono l’isola a chi paga di più
Rincuora che ad ottobre vanno via tutti e l’isola rimane ISOLA
Ciao Daniela,
Grazie per avere scritto il tuo pensiero.
Sono contenta che tu sia riuscita ad apprezzare l’isola andando al di là del mare e di Es Pujols; anche io resto incantata dal suo interno, dai muretti e dalle piante di fico sorrette dai bastoni tutt’intorno.
Sicuramente nei periodi di bassa stagione la sua immagine cambia parecchio.
Resto dell’idea che sia stata rovinata da un turismo impattante e poco responsabile, che negli anni, a poco a poco, la sta divorando completamente.
Credo che tutto dipenda anche da come lo si vive quel luogo, da chi si incontra, dalle aspettative che si hanno, dal confronto con altri luoghi e soprattutto da quello che si vuole trovare a Formentera…
Grazie per aver condiviso il tuo punto di vista,
un caro saluto,
Marika
Ciao Marika,sono stata a formentera la prima volta nel 2010.Ero “scettica” (mia sorella me ne aveva parlato tanto ed era stata anni prima).Ho viaggiato tanto,la nostra Italia è meravigliosa,ci sono tantissimi altri posti al mondo da vedere e ancora incontaminati. Ma Formentera è Formentera.Solo chi c’è stato può capire.Sono rimasta talmente rapita dalla bellezza dell’isola,dai colori,dai profumi,dal senso di libertà che si ” respira ” e da tante altre sensazioni,che da quell’anno sono tornata ogni anno fino al 2019,prima che arrivasse il covid.Hai ragione sono cambiate tante cose,quel lato selvaggio e totalmente incontaminato che c’era dieci quindici venti anni fa non c’è più, ma ciò nonostante,credo che Formentera rimanga sempre “la isla”che rapisce il cuore delle persone,che rimangono stregate dalla sua bellezza e da quel senso di libertà difficile da descrivere.Antonella.
Ciao Antonella,
Ti ringrazio tanto per avere scritto qui.
Sì, credo che adesso Formentera si riesca realmente ad apprezzarla solo così: “respirando il suo passato selvaggio”, andando oltre la vetrina di selfie e aperitivi.
Il suo paesaggio riesce ancora a raccontare qualcosa e, hai ragione, La Isla offre quel senso di libertà difficile da descrivere.
Purtroppo visivamente non è rimasto quasi più nulla di “autentico” e personalmente non apprezzo neanche lo stile sfarzoso e “arrogante” che la sta divorando velocemente; per me l’anima di Formentera resta “umile”!
Grazie!!! Un caro saluto,
Marika
Ciao Marika, concordo pienamente con te la Formentera del passato non c’e più. Ci vado da 30 anni, l’ho vista cambiare abito e abitudini nel corso del tempo.. Ma tutto cambia, non solo lì. Rimane l’incredibile bellezza di questa isola che va visitata fuori stagione, lontano dalla ressa di turisti e motorini, quando ancora i profumi ed i suoni non sono contaminati dalle patatine fritte e dagli aperitivi.
Io ho già prenotato i voli per l’anno prossimo e voi?? 😀
Ciao Roberto,
Grazie per avere scritto qui.
Immagino che fuori stagione sia tutta un’altra storia.
Sì, purtroppo (e per fortuna) tutto evolve sempre, ovunque.
Allora un Buon Viaggio anche per il prossimo anno!! 🙂
Grazie, un saluto,
Marika