KYTHIRA, L’ISOLA GRECA CHE SA UN PO’ DI AUSTRALIA

Situata a sud del Peloponneso Kythira è un’isola ancora autentica, lontana dalle mode e dalle mete più in voga. La sua scarsa notorietà riporta con la mente a paesi lontani, angoli di mondo sperduti, dove la relazione tra le persone è più importante del denaro.

Il rimando al continente australiano non è solo una metafora: nel dopoguerra molti citeriani emigrarono in Australia. Negli ultimi anni alcuni hanno fatto ritorno sull’isola greca portando con sé tracce della cultura australiana…

Kythira, o “Cerigo”, è l’isola della sempreviva, un fiore giallo che vive per sempre. La si trova ovunque, nei negozi e come ornamento. Storie locali raccontano che ogni anno nel mese di maggio un gruppo di uomini si arrampica in cima a Hytra (lo scoglio al largo della costa di Kapsàli) per prendere questo fiore così prezioso.

Fare un viaggio a Kythira significa entrare in punta di piedi in un contesto che accoglie a braccia aperte, farsi trasportare dai ritmi lenti della giornata, percorrere decine di villaggi locali e camminare scalzi su una delle spiagge più belle della Grecia!

COME ARRIVARE 

Kythira è dotata di un piccolo aeroporto che la collega con Atene. In alternativa è possibile arrivare in traghetto dal porto di Neapolis (la durata della traversata è di circa un’ora e mezza). Altre tratte la collegano con il Pireo e con Creta.

Per visitarla è indispensabile il noleggio della macchina; la viabilità è ottima, le strade sono asfaltate e il traffico è praticamente inesistente. La superficie è abbastanza montuosa, ma le distanze da un punto all’altro non sono proibitive; Google Maps è abbastanza preciso a riguardo.

Abbiamo noleggiato la macchina ad Atene e guidato fino a Neapolis. Il tragitto è molto lungo, occorre valutate una “notte cuscinetto”. Da Neapolis abbiamo traghettato l’auto a Kythira, arrivando direttamente al porto di Diakofti, ovvero la meta del nostro alloggio.

I biglietti del traghetto conviene prenotarli con anticipo. Abbiamo utilizzato la “Triton Ferries”.

DOVE ALLOGGIARE

Le strutture alberghiere sono limitate, non abbiamo visto grandi complessi turistici, ma solo tipici “studios” gestiti dalle persone del posto. 

Come zona consigliamo Diakofti (o Avlemonas); sono villaggi molto piccoli senza troppi servizi, ma è un punto strategico per esplorare comodamente l’isola.

Consigliamo il Maistrali Apartments.

LE SPIAGGE 

Kythira vanta numerose spiagge, diverse le une dalle altre, alcune attrezzate (a volte gratuite) e altre più “selvagge”.

La regina indiscussa è Diakofti; due baie di sabbia chiara separate da un ponte che le collega ad un isolotto. Un contesto incantevole con un mare da favola.

Degna di nota è anche la baia di Kapsàli, con la sabbia dorata e la vicinanza alla Chora, nonché capoluogo dell’isola. Il lungo mare è ricco di bar e ristorantini. 

Avlemonas invece non è una vera e propria spiaggia, ma una rientranza rocciosa che rende il paesaggio unico nel suo genere. Variopinta, con diversi fiori lilla e qualche palma, è considerata “la bellezza di Kythira”. 

Kaladi Beach è una spiaggia scenica, con il tipico faraglione al centro si presta a qualche scatto dall’alto. È balneabile, ma non attrezzata.

Altre spiagge degne di nota sono: Melidoni Beach, una spiaggia giovane con amache e originali sport acquatici, Limnionas Beach ottima per ammirare il tramonto, la spiaggia di Paleopoli, Chalkos e Agia Pelagia.

COSA FARE

Nel tardo pomeriggio passeggiate per la via della Chora di Kapsali, con i tipici scorci greci, i negozietti e il castro che offre una bellissima vista sulla spiaggia.

Degno di nota è Kato Chora (a Mylopotamos), il cosiddetto “paese fantasma”, una manciata di case arroccate. Al tramonto i colori si accendono ed è suggestivo osservare il sole che pian piano scompare nel mare.

Percorrete il Ponte di Katouni, uno dei vanti per la popolazione locale. Risale all’epoca romana; la sua antica architettura spicca in mezzo al paesaggio brullo e disabitato.

La domenica mattina recatevi al mercato locale di Potamos, frequentato dagli isolani. Si tratta di cinque o sei banchetti che vendono prevalentemente prodotti tipici; è un presupposto per visitare il piccolo paesino. 

Una colazione sull’iconico terrazzino di Avlemonas, tra i colori accesi degli oleandri, il suono dell’acqua che fa eco tra le rocce e una vista incantevole.

Guidate fino a Kalokerines e visitate l’antico mulino della famosa pasticceria di Maria.

Infine, immergetevi nel contesto insolito di Kakia Lagada, un canyon che forma un lago sulla spiaggia di ciottoli che lo separa dal mare.

Kythira custodisce anche diverse chiese incastonate nella roccia. Non tutte sono visitabili e non sempre sono accessibili. Abbiamo avuto la fortuna di entrare nella chiesetta di San Giovanni al dirupo, a Kapsali. 

LE TAVERNE

Kythira meriterebbe un viaggio a parte solo per le taverne! Qui le abbiamo trovate veramente “local”. Siamo innamorati della cucina greca e ogni giorno scegliere in quale andare non è stato facile, ci ispiravano tutte!! 

Consigliamo:

  • Taverna Platanos (a Myolopotamos);
  • Taverna Filio (a Kalamos);
  • Taverna To Fagopoti (a Karvounades);
  • Taverna Pierros (a Livadi);
  • Taverna Michalis (a Mitata);
  • Taverna Skandeia (a Paleopoli);
  • Taverna Manolis (a Diakofti).

HYTRA

A sud ovest dell’isola, poco distante dalla costa, si trova un enorme “scoglio” chiamato ufficialmente “avgo” che significa “uovo” per la sua forma ovale. 

Il nome Hytra deriva da “pentola”, perché in alcuni momenti dell’anno si forma sopra di sé una strana nuvola, come se fosse una gigantesca “pentola a pressione”. Insomma Hytra è molto più di un semplice scoglio. Al suo interno custodisce la grotta marina più grande di tutta la Grecia.

È possibile visitarla prendendo parte ad un’escursione in barca di circa due ore, dove si potrà nuotare anche al suo interno. Spiros è il simpaticissimo signore che organizza la gita. La sua barca si chiama “Glass Bottom” e la troverete attraccata al porticciolo di Kapsàli.

È un’esperienza che da valore al viaggio, ricca di significato e nello stesso tempo divertente.

Kythira è percorrere in macchina gli stradoni deserti che si inerpicano tra le montagne, ascoltando a tutto volume le hit greche; è abbandonare la mente nel nulla, fluttuare con la mano nell’aria dal finestrino, è osservare il cielo stellato la sera.

Forse la tanto famigerata “Pura Vida” è nascosta proprio qui, in qualche isolotto greco ancora sconosciuto.

Ti prego Kythira, resta sempre così come sei!

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