Un’avventura nella giungla del Borneo!
Kinabatangan è un’area che comprende parte dell’omonimo fiume, il più lungo del Sabah. Gran parte della zona è ricoperta da foreste tropicali ed è il luogo ideale per osservare la fauna locale nel proprio habitat.
E’ uno dei pochi posti rimasti intatti, il resto è stato distrutto per mano dell’uomo (clicca QUI per approfondire l’argomento).
Abbiamo trascorso tre giorni sulle sponde del fiume, prendendo parte ad escursioni in barca e camminate nella giungla.
Ha organizzato tutto il “River Junkie”, un’agenzia locale che abbiamo contattato direttamente dall’Italia. Propongono diversi pacchetti turistici, operando nel rispetto dell’ambiente. Vi lasciamo qui il contatto https://www.river-junkie.com/.
Hanno pianificato il trasferimento in macchina da Semporna, prenotato l’alloggio e coordinato le varie escursioni giornaliere.
L’Hornbill Lodge è stata la nostra “casa”al Kinabatangan, una struttura meravigliosa sulle rive del fiume. Svegliarsi la mattina all’alba nel silenzio assordante della foresta e osservare questo fragile ecosistema è stata un’esperienza unica.
Precisamente siamo stati a Kampung Bilit (vicino a Sukau); nell’area non c’è praticamente nulla, se non qualche villaggio locale che si intravvede dalle sponde del fiume. Per questo motivo le strutture turistiche propongono soluzioni all inclusive.
Abbiamo navigato il Kinabatangan River a bordo di una lancia a motore. Le guide propongono queste escursioni all’alba e al tramonto, due momenti della giornata dove è più facile osservare gli animali.
Fortunatamente, essendo nel loro habitat, gli avvistamenti non sono garantiti; inoltre, sono abbastanza distanti, quindi occorre il binocolo. E’ questo il bello dell’esperienza: essere marginali di fronte alla Natura.
Abbiamo osservato il comportamento delle scimmie macaco e scimmie proboscide, assistito al volo dei numerosi hornbill, spiato i giganteschi coccodrilli a pelo d’acqua e ascoltato il meraviglioso suono della Natura.
Aimè non siamo riusciti a vedere gli elefanti pigmei e gli oranghi.
Oltre alla navigazione, è possibile prendere parte alle camminate nella foresta, sia al mattino che la sera. Quando cala il sole è più facile fare gli avvistamenti: abbiamo avuto la fortuna di incontrare una puzzola e un loris lento, oltre a pipistrelli, ragni e farfalle.
Conviene poi abbinare qualche giorno a Sandakan, una delle città principali del Sabah. Siccome l’ecosistema del Borneo è in grave pericolo, sono presenti diversi santuari (e centri di riabilitazione) che ospitano le specie in via d’estinzione. E’ importante visitare questi luoghi perché sensibilizzano sull’argomento, il ricavato serve per ripopolare le aree, inoltre è più facile osservare gli animali da vicino.
Sepilok è sicuramente la più conosciuta. È una delle ultime foreste del Borneo rimaste intatte.
Si trova a circa 20 minuti di macchina da Sandakan. All’interno custodisce il centro di riabilitazione degli oranghi, la riserva protetta dei Sun Bear (orsi del sole) e la Rainforest (RDC) dove poter camminare liberamente tra sentieri e ponti sospesi, immersi nella vegetazione lussureggiante.
Il centro degli oranghi ospita prevalentemente quelli orfani, mentre la riserva dei Sun Bear si adopera per salvaguardarli e rieducarli al fine del rilascio in natura.
Sepilok è abbastanza grande e sono presenti tre diversi ingressi con biglietterie separate.
Infine, a circa 40 minuti di macchina da Sandakan, si trova Labuk Bay proboscis monkey Sanctuary, un santuario per la salvaguardia delle scimmie nasiche. Purtroppo l’area è stata invasa dalle coltivazioni di palme da olio (come gran parte del territorio), ma fortunatamente una piccola parte della foresta di mangrovie è rimasta intatta ed è l’habitat naturale di queste scimmie endemiche.
L’ingresso è consentito ai visitatori solo in alcuni orari; momenti in cui viene fornito il cibo sulle piattaforme. Prima di recarvi consultate il Sito
Non abbiamo trascorso molto tempo a Sandakan, questa città non ci è sembrata particolarmente attraente e ci ha dato l’idea di essere considerata solo come porta di accesso alle varie riserve naturali.
Per gli spostamenti in macchina abbiamo utilizzato sempre Grab.