DUE GIORNI A KOTA KINABALU, LA CAPITALE DEL SABAH

Una città apparentemente anonima. La prima idea che ci siamo fatti è quella di un posto grigio, con edifici datati e un lungomare che sa di abbandono.

In realtà Kota Kinabalu è molto più viva e allegra di quel che sembra.

Abbiamo alloggiato all’Horizon Hotel, in zona centralissima, nei pressi di Gaya Street. Una scelta ottimale per raggiungere quasi tutti i posti a piedi.

I mercati locali rappresentano l’anima di questa città.

Di giorno sono dislocati nei fabbricati in lamiera tra la strada principale (Jln Tun Fuad Stephens) e il lungomare. La sera invece conquistano la scena i classici Night Food Market:

  • Api Api Night Food Market, il più famoso. Si trova su Gaya Street, è molto frequentato e si possono acquistare numerose pietanze locali.
  • Night Food Market, il più local. Si trova a ridosso del lungomare. Eravamo gli unici europei a curiosare tra i vari banchetti. Il punto forte è il pesce alla griglia.
  • Anjung Kinabalu Night Market, il più piccolo. Si trova sulla famosa spiaggia Tanjung Aru Beach ed è abitudine fermarsi a mangiare qualcosa dopo aver visto il tramonto.

Spinti dalla curiosità, ci siamo trovati ogni sera a passeggiare tra i pentoloni enormi di “mee hoon”, i colori sgargianti dei succhi di frutta, l’odore perenne del durian e l’accoglienza mai insistente delle persone che danno significato a tutto questo. Il fumo delle griglie offuscava l’atmosfera e la rendeva ancor più attraente.

Con la macchina fotografica al collo, una rarità al giorno d’oggi, molte persone mi chiedevano di fargli una foto; così mi sono ritrovata la memoria piena di sorrisi, pose cool, espressioni orgogliose che spuntano dal velo colorato e sguardi onesti.

I mercati locali non sono per tutti; non sono per chi si sofferma troppo sull’igiene, per chi giudica all’apparenza e per chi è schizzinoso e raffinato. I mercati locali sono per chi vuole vivere davvero l’anima di un paese. Un po’ di attenzione va fatta sulla scelta degli alimenti, consumando solo pietanze cotte.

Non perdetevi la magia del tramonto a Tanjung Aru Beach, uno spiaggione enorme che ogni sera ospita centinaia di persone per assistere allo spettacolo del sole. Tutto si tinge di rosso, l’acqua del mare riflette la luce infuocata che scandisce la fine della giornata e tra le persone fluttuano nell’aria una miriade di bolle di sapone che rendono il contesto ancor più incantato.

Recatevi per tempo perché la strada è molto trafficata ed è facile rimanere bloccati; la stessa cosa vale per il ritorno, quando l’app di Grab diventa off limits a causa delle troppe richieste.

La moschea Masjid Bandaraya, con la sua bellissima cupola blu attira l’attenzione di chiunque. Situata fuori dal centro città è uno dei luoghi da non perdere durante un viaggio a Kota Kinabalu. L’interno è piuttosto anonimo, ma l’architettura araba che si riflette sull’acqua è un vero capolavoro. E’ visitabile tutti i giorni (ad eccezione del venerdì) ad orari ben precisi. L’ingresso è a pagamento; viene inoltre fornito un abbigliamento consono, rispettoso della cultura islamica.

Le attività più gettonate a Kota Kinabalu sono quelle che ruotano attorno al monte Kinabalu. Avendo due giorni a disposizione abbiamo preferito spendere il nostro tempo alla scoperta della città, tralasciando eventuali trekking ed escursioni in montagna.

Il Jesselton Point è il punto di partenza per il Tunku Abdul Rahman National Park, un piccolo arcipelago composto da 4 isolotti di sabbia bianca e mare tropicale. Lo si raggiunge in pochi minuti di navigazione dal centro città. Al Jesselton si trovano tutte le informazioni e gli orari dei vari collegamenti giornalieri. E’ il posto ideale per trascorrere qualche ora di relax fuori dal contesto urbano.

Siamo stati sull’isola di Manukan. Il Tunku Abdul Rahman National Park non ci ha entusiasmati particolarmente; secondo noi c’è di meglio in Malesia.

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