“Un viaggio nel cuore dello spirito natalizio, vicino a Sélestat, città dove è iniziata la tradizione dell’albero di natale addobbato; prima con il marzapane e poi con il vetro soffiato.”
Ho visitato Colmar, Strasburgo e Basilea con “Chicco”, il mio papà, e alcuni amici di famiglia. Abbiamo preso parte ad un tour organizzato; anche se non rispecchia minimamente il nostro stile di viaggio, era l’unico modo per riuscire a visitare così tanti posti in soli tre giorni, riducendo i cosiddetti “tempi morti”. Inoltre ci ha permesso di contenere i costi del viaggio, pagando un forfait complessivo di viaggio in pullman, alloggi, guide e quant’altro. Abbiamo acquistato il pacchetto di viaggio con “Caldana”, un tour operator che non conoscevo, ma che, dopo questo viaggio, posso consigliare.
COLMAR
Essere a Colmar è come essere in un libro delle fiabe!
Colmar è una città che conta circa 70000 abitanti, ma il suo centro storico, chiuso al traffico, lo si gira tranquillamente a piedi in una giornata. Noi addirittura l’abbiamo visto in appena un pomeriggio! Ovvio che più tempo si ha a disposizione, meglio è: la si gira in maniera più rilassata e la si può esplorare più approfonditamente. Comunque il centro di Colmar è talmente piccino che implica davvero qualche ora per la sua visita!
All’interno non è facile orientarsi, anzi, è proprio facile perdersi, perché in breve tempo ci si trova catapultati in un intreccio di viuzze che sembrano davvero tutte simili. Una meraviglia.
Noi, visto il pochissimo tempo a disposizione, ci siamo affidati ad una guida, che ci ha permesso di toccare i punti di maggior interesse. Se avete più tempo a disposizione, consiglio di vivere Colmar autonomamente.
Colmar offre il classico paesaggio alsaziano, con le case a graticcio, i muri dai colori pastello e il fiume che passa per la città!! È una cittadina in miniatura d’altri tempi, fatta di pasticcerie, gioiellerie, forni gastronomici e negozi di souvenirs!!
Credo che non ci sia periodo migliore che visitare Colmar durante “le Noel” (il periodo di Natale), quando la città si riempie di addobbi, nelle strade appaiono i tipici mercatini di Natale, ma soprattutto quando dalle finestre spuntano gli orsacchiotti di peluches. Questo, secondo me, è il vero punto forte del Natale a Colmar, i peluches, che donano al contesto un’aria ancor più dolce.
Se è affascinante passeggiare tra le vie del centro, è altrettanto suggestiva la visita alla “Petite Venice”, la vera “chicca” di Colmar. Si tratta del punto dove il Reno attraversa la città e crea un ambiente incantevole, che ricorda davvero la nostra Venezia, ma in miniatura. Ecco perché il nome “Petite Venice” (Piccola Venezia). Dal ponte pedonale è possibile ammirare un paesaggio estremamente romantico: le vecchie casette a graticcio che si riflettono sull’acqua, i colori che attirano anche gli occhi più distratti e le luci di Natale che accompagnano un contesto unico nel suo genere.
Se siete in cerca di acquisti, troverete numerose botteghe che vendono le classiche “terrine per baeckeoffe”, tipiche della cucina alsaziana, oppure una buona bottiglia di “Cremant d’Alsace”, tipico vino. All’inizio del centro storico troverete anche un “Monoprix”, il grande supermercato francese, dove troverete prodotti e souvenirs a costi leggermente inferiori.
Essendo l’Alsazia una regione al confine con la Germania e la Svizzera, risente un po’ della cultura tedesca, anche se rispetto a Strasburgo (anche lei alsaziana), Colmar è più francese, mentre la vicina Strasburgo è più tedesca. Nonostante le due città siano geograficamente piuttosto vicine, presentano una dissomiglianza riguardo il clima: Colmar è più mite e più piovosa, Strasburgo invece, ha temperature molto più rigide.
Se Colmar vi è piaciuta, allora non potete farvi scappare Strasburgo, tanto simile quanto diversa…
STRASBURGO
Strasburgo è la capitale del Natale, dunque partiamo proprio da qui, da “les Marchés de Noël” (i Mercatini di Natale), i più belli che io abbia mai visto.
Sicuramente l’atmosfera natalizia dei paesi alsaziani stimola piacere e curiosità, ma tra queste bancarelle ho lasciato gli occhi. La scelta è vasta e la proposta dell’artigianato locale è allettante, con quel tocco di originalità che, per me li contraddistingue da quelli visti finora. Solo per citarne alcuni, non troverete soltanto le classiche palline di Natale, ma bellissimi set da cucina, oggetti tipici del luogo, lampade particolari, casette in miniatura, candele profumate, quadretti componibili e tanto altro. Non sono solita farmi tentare, ma qui davvero avrei comprato qualsiasi cosa. I prezzi sono tutt’altro che economici, motivo per cui ho portato a casa solamente una casetta a graticcio in miniatura, come souvenirs di un viaggio all’insegna della meraviglia.
Strasburgo è una città abbastanza grande e così, anche il suo centro storico.
Le bancarelle, sotto forma di casette in legno, sono sparse in ogni angolo della città, ma il mercato più famoso e oserei dire il più antico d’Europa è il “Christkindelsmärik”, risalente al 1570. Si svolge nei pressi della Cattedrale. Assolutamente da vedere!
Se è vero che la magia del Natale suggestiona la nostra sensorialità, per me il Natale a Strasburgo è sinonimo di cannella… profumo di cannella ovunque, se non vi piace finirà per piacervi per forza.
Fermatevi a bere una bibita calda in una delle tantissime casette gastronomiche, non hanno solo “le vin chaud” (vino caldo), ma anche “le jus de pomme” (succo alla mela), buonissimo. Hanno un sapore ancor più buono se gustati sotto sera, dopo il calare del sole, quando la temperatura scende e i pentoloni di bibite fumanti, rendono ancora più incantevole il contesto.
Se vi piacciono le tentazioni, percorrete “Le Carré D’Or”, denominata anche “via degli orefici” (Rue des Orfevres) e immaginate perché… è una via scintillante che collega a grandi linee la piazza della cattedrale a “Place Kléber”, cuore pulsante della città commerciale.
Percorrendo “Le Carré D’Or” troverete gioiellerie dai prezzi proibitivi, caffetterie snob e soprattutto pasticcerie da favola con esposti i classici macarones tutti colorati. Woooow!!! “Le Carré D’Or” la riconoscerete non solo per la sua scritta a caratteri cubitali, ma anche per le sue decorazioni natalizie che l’accompagnano fino alla fine.
A Strasburgo, come avrete ben pensato, non ci si ferma solo per i fatidici Mercatini di Natale, ma ci sono numerosissime altre zone di interesse.
A me ha ricordato “una Colmar gigante”!!
Da non perdere assolutamente, è la visita alla zona chiamata “Petite France”, un contesto a sé, che si discosta dallo scenario metropolitano e si avvicina moltissimo a quello romantico. La tipicità “de la Petite France” è ancora una volta il fiume che attraversa la città, questa volta è l’Ill, che obbliga alla costruzione di ponticelli e angoli davvero suggestivi. Anche a Strasburgo, e soprattutto nella zona de la Petite France, a fare da padrone sono le tipiche case a graticcio l’una attaccata all’altra e le viuzze che si disseminano tra questa antica architettura così calda e “dolce”.
Molti consigliano un tour a bordo dei battelli che quotidianamente navigano lentamente lungo i canali che tra chiuse e ponticelli, permettono di ammirarla da un singolare punto di vista. Nei periodi di alta stagione occorre prenotare la gita qualche giorno prima, altrimenti troverete il “tutto esaurito”.
Strasburgo vanta di una maestosa cattedrale in perfetto stile gotico, che si erge imponente al centro della città. Merita una visita all’interno, dove si trova anche un particolare orologio astronomico. La mia visita alla Cattedrale è stata anche caratterizzata dalla curiosità verso un piccolo aneddoto che mi aveva raccontato un amico (Mala) prima di partire: posizionandovi di fronte all’orologio astronomico, noterete, in alto a sinistra, a ridosso del cornicione (in alto, vicino all’altare), il viso di un uomo… è “l’uomo piccolino”. Una leggenda narra che questo uomo di bassa statura, si recasse ogni giorno in quel luogo, per ricordare allo scultore che stava costruendo la colonna appunto di fronte all’orologio, che non ce l’avrebbe mai fatta a terminare quell’opera. Così, quando lo scultore finalmente arrivò alla cima, decise di scolpire anche il volto dell’ “uomo piccolino”. E’ solo un piccolo aneddoto che però mi ha incuriosita, così, arrivata in quella zona, il mio occhio ha cercato “l’omino piccolino”.
Visitando Strasburgo in questo periodo, vi troverete in un centro città (dove sono collocati i vari mercatini) completamente “blindato”, chiuso al traffico e con adeguati controlli di sicurezza, causa anche dei terribili fatti del 2018. La mole di visitatori che invade la città in questi giorni va ben oltre la normale quotidianità dei servizi e riuscire a pranzare negli orari di punta, diventa un’impresa, non troverete un posto libero, nemmeno nel ristorante più bettola che c’è. Piuttosto anticipate il pranzo, quando le persone sono ancora perse tra la magia dei mercatini. Il top sarebbe ordinare una buona “choucroute” (piatto tipico alsaziano) seduti al tavolo di un winstub (sinonimo di osteria). Noi, causa il “tutto esaurito” ci siamo accontentati di assaggiarla in una delle tante bancarelle gastronomiche del Christkindelsmärik.
Ma Strasburgo non è solo mercatini di Natale, vanta di una bellissima zona, fuori dal centro-città, un luogo di grandissimo interesse: la prima periferia del paese, dove si trova la sede del Parlamento Europeo, con edifici moderni e aree di grande significato e valore, una su tutte è la Corte Europea dei Diritti Umani.
BASILEA
Sopra le nostre aspettative!
Questa città è stata aggiunta nel tour per il semplice fatto di essere collocata lungo il tragitto per il rientro, una tappa che avevamo sottovalutato senza interesse. Invece ci è piaciuta moltissimo.
Abbiamo fatto un breve giro per la città, anche se era tutto chiuso, perché di domenica in Svizzera non si lavora. Per questo mi è sembrata un po’ “la città fantasma”, poi arrivando dalla confusione di Colmar e Strasburgo, qui appariva davvero deserto.
Anche a Basilea però ci sono i Mercatini di Natale e senza dubbio hanno soddisfatto ogni nostra aspettativa. A differenza di altre città, le bancarelle non sono sparse per tutto il centro, ma in aree più circoscritte.
Non hanno una particolarità ben definita, anzi, si tratta dei classici mercatini con le casette in legno e i soliti oggetti esposti, quello che ci ha entusiasmato è l’atmosfera che si era creata: qualcosa di più intimo, uno spirito natalizio diverso dai precedenti, forse più “sobrio” e meno romantico, ma non per questo meno piacevole.
Il valore aggiunto di questa tappa è stato il pranzo, all’interno di una minuscola casetta in legno, con tanto di raclettes e bruschettoni all’aglio. Che delizia e che atmosfera!